La prospettiva del mondo

La danza non mi ha cambiato la prospettiva del mondo.
Me l’ha amplificata, in modo tale da vederla non solo nelle persone ma anche nelle cose, come può essere il movimento dei fili d’erba mossi dal vento o nell’architettura classica di un monumento nel centro storico di Vicenza, e negli animali, come l’anatra che muove il collo a ritmo di musica.
Sapersi conoscere internamente ed esternamente è essenziale per riuscire a realizzare ciò che vuoi fare e capire chi sei. La danza credo sia una dei fattori che più ti aiuta sia livello corporale che mentale.
Ballando ci si sente meglio nel corpo perché lo si sente meglio, si è più consapevoli delle varie parti di sè e mettendo in atto molteplici percezioni si riesce a trarre piacere dal movimento. Per non parlare della coordinazione che viene nettamente migliorata, così aumentando anche una maggiore “comunicazione” tra mente e corpo.
D’altro canto, riguardo l’aspetto mentale  bisogna dire prima di tutto che la danza mette in atto diversi sensi, uditivi, visivi e tattili che il più delle volte vengono combinati, offrendoci canali di rapporto diversi da quelli che riceviamo solitamente, cioè verbali e scritti.
Inoltre è scientificamente provato che in quanto ci trasmette un benessere psicologico migliora le nostre relazioni sociali e individuali, facendoci diventare anche più empatici.
A parte queste nozioni troppo razionali per un argomento così irrazionale l’ultima cosa che voglio tener per iscritto in questa mail dove le mie parole appena raggiungono le punte delle dita vengono battute sulla tastiera insieme al ticchettio piacevole dei tasti, è che io voglio ballare.
Questa è un opportunità dove la crescita delle cose che tratteremo è inevitabile, cose che terrò dentro facendole mie e cercando di trarre il meglio da esse. Sensazioni che mi aiuteranno con il teatro, con la mimica del corpo una volta che sarò sul palco, più sicura è più cosciente di me stessa.

Ps: ricordati di ballare ogni tanto.

Anna Dalla Costa