MA TU CHE LINGUA DANZI?

Dopo 7 anni di vita in Francia in cui cercavo le mie radici o qualche forma di radicamento, sono andata a cercare di conoscere meglio il mio corpo e le sue capacità espressive.

Non mi andava di fare teatro in francese. Sarebbe stato un esercizio di dizione e sentivo che in francese non sarei stata “io”.

Lasciamo da parte le parole…un anno di formazione in danza contemporanea mi chiamava. Un anno in cui il mio corpo si trasformava, o forse era il mio sguardo su di lui che cambiava, una coscienza “altra” che diventava sete profonda di saperne sempre di più. Da 36 ore a settimana in cui per lavoro il mio sguardo si dirigeva sugli altri, ad avere uno specchio davanti e un’attenzione su di me per almeno 6 ore al giorno.

Si danzava la lingua di Laure, di Blandine, Matthieu…Imparavo un alfabeto che sembrava non finire mai, tante erano le varianti, le sfumaure, le interpretazioni.

Conoscere il proprio corpo fisicamente, energeticamente, psicologicamente, con tutti i suoi limiti e le sue forze. Appassionante e infinito lavoro.

Nutrirsi di spettacoli per aumentare il proprio vocabolario e capire quali “parole” si preferiscono.

Ma tu Nadia, cosa vuoi dire danzando?

Un primo tentativo di creazione ha visto la nascita di BORDERLINE, un cortissimo video di un minuto. 

Scegliere il luogo camminando per Lione come succede con un colpo di fulmine, vivere quel luogo in modo altro, osservarlo a lungo, attraversarlo scalza e scoprirlo diverso di quando mi ci fermavo seduta con in mano una bottiglia di birra dell’aperitivo. Vedere emergere il risultato dell’incontro tra quel ponte e me…autrement!

BORDERLINE :

Storia di limiti e frontiere, 
di ponti presenti, assenti o interrotti, 
della voglia di andare oltre…

Nadia Acco