Qualche spettatore…

Qualche spettatore che si alza e esce dalla sala,
Qualche spettatore che assiste all’intera serata ma non riesce a coglierne il significato.
Qualche spettatore che a fine spettacolo si alza in piedi in un applauso che pare infinito.
Sono in piedi, accanto a loro, ammirando i danzatori e guardando la diversità di reazione che lo spettacolo ha generato.
Gioco a cambiare prospettiva, cerco le possibili ragioni.
La danza attraversa lo spettatore, che si lascia attraversare, attraversa il suo essere e incontra la sua esperienza, l’immaginazione, le associazioni..come ogni esperienza della vita, diversa per ciascuno di noi.
Tanti bambini, chi seduto in braccio, chi al proprio posto, chi a bordo del tappeto danza perchè la sala è piena.
Tanti genitori, chi ha portato i figli per passare un pomeriggio diverso, chi crede che l’espressione artistica sia un po’ come la storia, la geografia, la
matematica.
Tanti danzatori che non perdono l’occasione di vedere lo spettacolo, seppur in una versione dedicata ai bambini, di un coreografo di rilievo.
Sono seduta tra i miei compagni e alcune bambine. Le risate degli adulti e dei bambini si mescolano e in base alla maniera di accoglierlo, lo spettacolo arriva a tutti, grandi e piccoli.
Improvviso, prendo ispirazione da ciò che mi circonda, dalle forme dei luoghi, dalle persone attorno, dalle energie dello spazio.
Sono scalza sui ciottoli, alzando gli occhi vedo i volti delle persone e sopra di loro il cielo.
E anche se danzo da sola, sto danzando con loro.

Lucrezia Gabrieli